Bugie in salsa UE
Il commento della settimana di Gabriele De Rossi ( 29/4/2016 )
BUGIE IN SALSA UE
Brexit: l'Ocse, quella allegra combriccola di pseudo analisti economici che a dicembre 2015 vedeva la crescita italiana al +1,8% e dopo due mesi ( febbraio 2016) vede al 1% ci spiega adesso che un eventuale Brexit costerebbe agli inglesi 3200 £ a famiglia per ognuno dei 4 anni successivi ( come spiega il sole 24 ore del 28.04.2016).
Nessuna evidenza giuridico economica, ovviamente : recuperare sovranità per l'Ocse, pare sia penalizzante: meglio ovviamente restare sotto il tallone dei mercati, ipotesi che comunque Cameron ha già ampiamente declinato innanzi alla Commissione stessa, ricevendo solo plausi, suppliche e concessioni, affinché i sudditi di Sua Maestà restino, anche se solo formalmente, aggrappati al traballante carrozzone europeo.
L'ipotesi addirittura fatta dell'Ocse e' di una perdita del pil del 6% ENTRO IL 2030; in un orizzonte temporale del genere non abbiamo nemmeno la certezza di non essere devastati da una guerra nucleare ma l'Ocse e' sicura: sarà un disastro e i segni già si vedrebbero dato che il pil inglese previsto al più 0,6 nel 2016 per adesso registra solo un più 0,4%, facendo intendere che l'incertezza dei mercati imperversa addensando nubi sul futuro delle terre d'oltremanica. Questo almeno il parere del buon Leonardo Maisano (omen nomen?) autore dell'articolo, al quale pare che difetti parecchio il buon senso e il pragmatismo, dato che :
1. Il regno unito può di fatto già considerarsi fuori dalla UE : non solo non ha euro ma se ne infischia beatamente di ogni forma di parametro europeo e blinda senza problemi le sue frontiere.
2. I mercati conoscono benissimo questa situazione per cui gli effetti di un Brexit si possono valutare prossimi allo zero.
3. Avendo mantenuto la propria valuta nazionale possono operare con vere azioni di politica monetaria a difesa degli interessi nazionali, come hanno fatto nel 2009 quando noi ci siamo beccati i venti della crisi in pieno viso, ma loro hanno ammortizzato alla grande svalutando la sterlina del 30% circa. Noi alla stessa soluzione siamo arrivati solo nel 2015 ( con svalutazione dell'euro sul dollaro pari ad analoga percentuale) su gentile concessione americana smentando i cialtroni della svalutazione che in caso di euroexit italiana vedevano disastri economici e inflazione galoppante. Che ovviamente non abbiamo avuto.
Quindi il Brexit non comporterà nessun effetto dicasi NESSUNO perché di fatto il regno unito e' già al di fuori della stessa UE dato che delle regole da questa imposte SE NE FREGA BEATAMENTE. al minimo problema basterà per loro alzare il tasso di interesse e una marea di capitali entreranno nel Paese, già di per se paradiso fiscale grazie al suo miglio quadro della City of London ( che come noto non c'entra nulla con London ) sede delle più grandi banche d'affari del mondo occidentale ( insieme a Wall Street) e della stessa Bank of England.
Per quale motivo preciso al Regno unito in caso di Brexit dovrebbero essere preclusi i mercati della UE non lo spiegano ne' l'Ocse ne' Maisano. Ammesso che non sia vero il rischio opposto: che il crollo del mercato in ambito UE ( con l'entrata in vigore di quella tragedia prossima a venire chiamata Ttip ) non rischi di coinvolgere anche un Regno unito rimasto legato alla barca che affonda. Quindi la verità e' che siamo alle solite: il terrore che l'eurocarrozzone dei padroni possa ricevere un colpo formidabile e decisivo e' l'unica vera ragione del timore per il Brexit. Li pagano per far sembrare vivo il morto.