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Dott. Gennaro Varone: lo Stato deve emettere moneta "gratuitamente"

Scritto da redazione.

gennaro varone 2

Come promesso nel precedente articolo http://www.giacintoauriti.eu/notizie/91-il-magistrato-gennaro-varone-e-la-beffa-del-quantitive-easing-della-bce.html , riprendiamo le dichiarazioni del dott. Gennaro Varone in merito alla farsa del Quantitive Easing.

Il Dott. Varone è consapevole che per destare le coscienze, e creare consapevolezza, bisogna fare massa critica e diffondere il più possibile le cause che aggravano il nostro Paese ma sopratutto la libertà del popolo ed il loro benessere sociale. Tra gli obiettivi della Scuola, come ben sapete, c'è la formazione culturale delle persone con gli appositi corsi che sono in fase di programmazione didattica.

In un suo recente post, il dott. Gennaro Varone, ha messo in evidenza il fatto che, nonostante la nuova immissione di liquidità monetaria da parte della BCE, la ripresa tanto auspicata sarà una farsa. Nelle sue parole finali si confermano i concetti giuridici di Auriti sulla differenza tra Valore CREDITIZIO della moneta e Valore MONETARIO (o convenzionale ). Probabilmente il dott. Varone non ha mai avuto modo di conoscere i testi giuridici di Auriti ma le conclusioni alle quali è giunto sono le stesse e , da magistrato e giurista, gli sarà semplice comprendere ,e magari aiutarci a diffondere, la sostanziale differenza tra il valore creditizio e monetario. Anche nelle sue parole che qui riportiamo si denota la sua grande capacità di sintesi e linguaggio semplice, molto adatto per la comprensione da parte delle masse. Fate attenzione alle parole che vi evidenziamo in grassetto perchè sono l'oggetto di questo articolo sulle differenze tra valore creditizio e monetario

LA "FINTA" RIPRESA ( di Gennaro Varone )

A parte il fatto che ancora non c'è (e non sappiamo affatto se ci sarà davvero): il PIL a dicembre è crollato, letteralmente.

A parte il fatto che mi auguro ci sia, allo stesso modo in cui mi auguro di vincere alla lotteria: irrazionalmente.

Mi chiedo: perché "dovrebbe" esserci? Perché .. ce lo dicono? Sono sette anni che ce lo dicono ...

Allora. Se c'è più Moneta in giro è "probabile" la Comunità ne abbia più a disposizione da spendere.

Si, d'accordo. Ma alla Comunità "come" dovrebbe arrivare questa Moneta, posto che la BCE la consegna alle Banche Commerciali Private E NON AI GOVERNI?

In due modi.
Primo. Attraverso i Prestiti che le Banche Commerciali faranno alla Comunità. Prestiti più a buon mercato (si spera), ma sempre prestiti.
Certo, se io ho più denaro (prestato) ne posso spendere di più. E questo dovrebbe far salire la Domanda di beni ed incentivare la Produzione.
Ovviamente, se cresce la Domanda, saliranno anche i prezzi. Ecco perché Draghi sostiene che ci vuole un po' di inflazione "buona": perché è il segnale che Domanda e Produzione crescono.
Si. Nel breve periodo. Un po'. 
Ma attenzione: l'inflazione è davvero "buona" se, nel frattempo, gli stipendi non perdono potere di acquisto; cioè, se vengono 'indicizzati'.
Se i prezzi dovessero salire, ma i salari restare uguali, tutti saremmo più poveri. E siccome la Domanda è cresciuta NON perché ci hanno 'dato' denaro (indicizzazione), ma perché ce l'hanno "prestato", molto presto ci ritroveremo ancora più indebitati di prima: perché, una volta prodotta l'inflazione "buona", non la si può combattere ... aumentando il prestito. Ci vorrebbe Moneta ... guadagnata (ma non si può, nell'Eurozona -salva la lotta sulle Esportazioni).

Il secondo modo è la Spesa Pubblica. 
Se la BCE acquista i Titoli di Stato, l''interesse sui Titoli di Stato cala e il Governo ha più Moneta da spendere. 
Non sappiamo "quanta" Moneta in più. 
In ogni caso, se fossi il Premier, la spenderei in Opere Pubbliche e Servizi ed indicizzerei gli stipendi dei pubblici dipendenti (fermi da decenni): non perché sono un pubblico dipendente; ma perché questo è l'unico modo che ha il Governo di sostenere la Spesa Privata, senza costringere gli individui ad indebitarsi loro; il modo di sostenere la Domanda (e la conseguente inflazione), senza provocare povertà. 
Il mio stipendio non è soltanto "mio": è reddito per tutti coloro presso i quali lo spendo mese per mese. E' elementare.
Tuttavia, l'aumento di Spesa Pubblica, comporterebbe, nel lungo periodo, un aumento del debito pubblico e, dunque, degli interessi sul debito pubblico. E siamo punto e a capo.

Come vedete non c'è soluzione. 
E sapete perché? Non capite da soli dov'è l'errore? 
L'errore è che la Moneta NON PUO' ESSERE TUTTA UN PRESTITO come avviene ora. 
La soluzione è che UNA PARTE della Moneta, quella necessaria ad assorbire IL REALE AUMENTO DI PRODUZIONE CHE CI SI ATTENDE, sia immessa GRATIS nella Comunità da uno Stato che LA STAMPA DA SE' e la offre con una Spesa Pubblica finalmente NON A DEBITO.
E' il solo modo di tutelare il nostro benessere, di garantire il Risparmio (articolo 47 Costituzione, che pochissimi ricordano), di sostenere la Domanda.
NESSUNA DOMANDA PUO' ESSERE SOSTENUTA A DEBITO PER SEMPRE. E' logica " e l e m e n t a r e".

Quindi, attendiamoci un breve periodo di respiro. 
Poi i tassi torneranno a salire, le Banche vorranno rientrare nei prestiti, i Redditi fissi avranno perso valore grazie all'inflazione "buona". 
Ma la cottura della rana sarà a buon punto.

 

Come avrete letto nelle parole evidenziate in grassetto e sottolineate, il dott. Varone esprime quel concetto di valore MONETARIO di cui lo Stato deve essere l'unico proprietario ed emetterlo accreditando per svolgere le sue funzioni. Per quanto riguarda anche l'accredito tramite reddito di cittadinanza e codice dei redditi assegnato ad ognuno ne riparleremo in altre occasioni. Al momento soffermiamoci su queste parole e confrontiamole con quanto enuncio' Auriti nel 1996 in occasione del corso diperfezionamento in Studi Giuridici e monetari dell'Università di Teramo e che qui riportiamo:

Valore creditizio e valore monetario: caratteristiche differenziali.

E gran tempo ormai che si esca definitivamente dall'equivoco di spacciare sotto la parvenza di valore creditizio il valore monetario. Per comprendere le differenze fondamentali tra moneta e credito basta muovere dalle seguenti considerazioni:

a) il credito si estingue col pagamento, la moneta continua a circolare dopo ogni transazione indefinitamente, perché, come ogni unita di misura, è un bene ad utilità ripetuta;

b) il valore del credito è sottoposto al rischio dell'inadempimento, il valore monetario è attuale e certo perché, per l'induzione giuridica, la moneta è bene reale, oggetto di diritto di proprietà;

c) nel credito, prima si vuole il precetto normativo e poi lo si manifesta;

nella moneta, prima si crea la manifestazione formale, cioè i simboli monetari, e poi gli si attribuisce il valore all'atto dell'emissione. Chi crea il valore della moneta non è chi la emette, ma chi l'accetta. Come nell'induzione fisica nasce l'energia elettrica con la rotazione degli elementi della dinamo, cosi nell'induzione giuridica, nasce il valore della moneta all'atto della sua emissione, cioè quando inizia la fase dinamica della sua circolazione nella collettività che, accettandola convenzionalmente, ne crea il valore;

d) il valore del credito è causato dalla promessa del debitore, come avviene nella cambiale in cui l'emittente è il debitore. Il valore della moneta è causato dall'accettazione del primo prenditore. Oggi la moneta è emessa sotto forma di falsa cambiale perché firmando come debitore, il governatore della banca centrale induce la collettività nel falso convincimento che sia lui stesso a creare il valore della moneta.

In analogo errore cadono le teorie che pretendono di configurare la moneta come titolo rappresentativo dei beni disponibili sul mercato, in quanto conferirebbero alla moneta il suo potere di acquisto (in questo senso ricordo la dichiarazione di Nixon a Camp David del 15 agosto 1971 con cui fu abolita la convertibilità del dollaro in oro ed abrogati gli accordi di Bretton Woods).

Come ogni unita di misura, anche la moneta ha una sua utilità condizionata dalla esistenza degli oggetti da misurare.

Se non vi fossero oggetti da misurare nella lunghezza, il metro sarebbe inutile ed inutile la moneta se non vi fossero beni da misurare nel valore; ma ciò non significa che l'unita di misura rappresenta gli oggetti misurati.

Ma la prova dell'insufficienza di questa tesi sta nel fatto che mentre il portatore di un titolo rappresentativo può pretendere la consegna dell'oggetto del credito su consegna del documento, il portatore della moneta può solo proporre l'acquisto dei beni al proprietario. A parte il fatto che, mentre il titolo di credito si estingue con il pagamento, la moneta no.

Nella relazione al disegno di legge sul conto intrattenuto dal Ministero del Tesoro presso la Banca d'Italia, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 febbraio 1993, è contenuta una preziosa dichiarazione, rara per la sua impudente sincerità: « La ratio di queste disposizioni » recita testualmente la relazione « è evidente: garantire la piena indipendenza delle Banche Centrali e della Banca Centrale Europea, nella gestione della politica monetaria... In conseguenza non è consentito agli esecutivi degli stati firmatari del Trattato, di esercitare signoraggio in senso stretto:

ovvero di appropriarsi di risorse (sic!) attraverso l'emissione di quella forma di debito inesigibile che è la moneta inconvertibile di corso legale ».

Dunque:

aa) esistono risorse che, ovviamente, non sono di chi se ne appropria, altrimenti sarebbe impossibile appropriarsene;

bb) normalmente non dovrebbe essere consentito a nessuno di appropriarsi di « risorse » altrui e non solamente agli Stati firmatari del Trattato, mentre ciò è consentito alle Banche Centrali e alla Banca Centrale Europea che - come si sa - emettono « debito inesigibile » cioè « moneta inconvertibile di corso legale ».

Le « risorse » (altrui) di cui parla la relazione alla legge, altro non è che il valore indotto della moneta creato dalla collettività. Le banche centrali hanno raggiunto un tale grado di professionalità nell'appropriarsi di risorse altrui, da avere consolidato in se stesse, e nei governi il convincimento di avere il diritto di farlo, mediante una vera e propria forma di furto legalizzato.

Caratteristiche di una « nuova moneta >> .

Solo dopo aver definito il valore monetario come valore indotto, è possibile indicare le caratteristiche essenziali di una nuova moneta.

Essa dovrà avere la qualità positiva della moneta d'oro e non quella negativa: la qualità positiva della moneta nominale è non quella negativa.

La qualità positiva dell'oro è che il portatore ne è proprietario; la qualità negativa è che la sua rarità non è controllabile perché causata dalla rarità stessa del metallo. La qualità negativa della moneta nominale sta nel fatto che il portatore ne è il debitore perché la banca centrale la emette solo prestandola; la qualità positiva è che non pone problemi di rarità.